Seduta dallo psicolgo

Ieri sono stato dal mio psicologo.
Mi turbavano varie cose, come spesso accade da un po' di tempo. Nella conversazione avuta, mi ha detto una cosa che mi ha colpito e cioè che c'è una parte di me che cozza con un'altra. Quella parte è "il montanaro", un modo colorito e poco gentile verso i montanari (perdonatemi), che però vuole esprimere in maniera semplicistica la tendenza di questa frazione di me a dar credito a degli stereotipi. Questa si scontra con la parte di me più all'avanguardia, curiosa e aperta che supera gli stereotipi e gioca la partita con le sue regole.
E' vero, in me c'è anche questo elemento, una cosa che non avevo mai notato e che è uscita negli ultimi anni. In passato mai mi ero preoccupato di certi elementi o forse solo di alcuni ora che ci penso, ma di altri no, questi sono sorti ultimamente.
L'esperienza di relazioni amorose ha giocato un ruolo fondamentale in questo. Il confrontarmi con un mondo totalmente nuovo in tarda età mi ha posto di fronte a situazioni nuove che non sapevo gestire, creadomi stress, paura e mettendomi di fronte a dei limiti che non sapevo di avere.
Avere relazioni è fantastico, ma per persone come me comporta anche delle difficoltà non indifferenti che credo solo attraverso l'esperienza e la terapia riuscirò a superare. Credo di essere a buon punto comunque.
Altro elemento che mi ha colpito è stata la domanda "ma non sei stanco di voler sempre arrivare in cima, di voler sempre essere il primo in tutto?". Questa frase si riferisce al mio voler essere l'amante migliore che la persona con cui sto abbia mai avuto. Effettivamente è molto stressante ed ansiogeno voler arrivare in cima. A quella frase ha aggiunto "sei sicuro che vale la pena rimanere lassù?". Ovviamente no, perchè questa enorme aspettativa nei miei confronti, che di contro si riflette anche sull'altra persona, è estremamente stancante. Devo e voglio imparare a ridimensionare le mie aspettative, i miei obiettivi, renderli più realistici. Il dottore mi ha suggerito "perchè non essere colui con cui lei è contenta di stare? Che la fa stare bene?". Mi rendo conto che questa parte mi suona come limitata a causa di questa impostazione di default del primeggiare, ma è anche molto ragionevole e distensiva. Invece di cercare la felicità estrema, ricercare un po' di serenità e qualche sorriso diffuso, invece di essere l'amante di cui lei non potrà mai fare a meno, essere la persona che la fa sorridere, la rende gioiosa e le sta accanto e con cui passare bei momenti.

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