Riconoscere il DOC come una malattia
Tratto da libro di Gabriele Melli "Vincere Le Ossessioni", edizioni Ecomind.
Sebbene non sia ancora chiara la natura del DOC, tutti sono d'accordo sul fatto che esso sia un disturbo psichiatrico, una vera e propria malattia, un problema che colpisce i pensieri, le emozioni e i comportamenti dell'individuo con modalità molto specifiche.
Come ogni disturbo psichiatrico, il DOC non deve essere considerato un difetti della persona o qualcosa che egli (o ella) potrebbe interrompere se solo fosse un pò più forte. Deve piuttosto essere visto come un "cortocircuito" nell'elaborazione delle preoccupazioni, che non può essere interrotto da chi lo subisce. Questo circuito "malfunzionante" invia, in modo inappropriato, dei segnali di paura infondati, che non meritano una grande attenzione. Questi segnali di paura sono quelli che noi chiamiamo "ossessioni".
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi accompagnati da emozioni negative. Un'ossessione comune è la paura di contaminare se stessi o qualcun altro toccando qualcosa di sporco, ma ce ne sono mille altre- Non è possibile vedere le ossessioni, ma non è difficile accorgersi che la persona che state aiutando sembra distratta, disattenta o assorbita dalle sue paure. Inoltre, quando il cervello le invia questi segnali di paura indesiderati, i suoi comportamenti assumono le sembianze di rituali, chiamati compulsioni, che hanno lo scopo di neutralizzare tali pensieri negativi e di tranquillizzarsi.
Le compulsioni sono azioni designate a scacciare questi pensieri e a ridurre l'ansia o le altre emozioni negative che ne conseguono. Un esempio può essere l'eccessivo lavaggio delle mani, che è un rituale comune per chi è affetto dal cosiddetto DOC da contaminazione.
Si può facilmente intuire come le compulsioni siano un comportamento dannoso, che aumenta la probabilità di ricomparsa delle ossessioni, anche se si origina come una naturale autodifesa da esse. Chi soffre di DOC, tuttavia, non riesce ad abbandonarle ed il suo relativo benessere dipende da tali comportamenti; diventa come un drogato, che ha sviluppato la dipendenza da una sostanza. A questo si aggiungono spesso una forte frustrazione e una profonda depressione causate dall'incapacità di resistere al DOC; ciò rende ancora più gravoso sopportare il disturbo.
Poichè il DOC causa problemi in alcuni luoghi ma non in altri, in determinati periodi e non in altri, spesso parenti ed amici sono portati a pensare che certi comportamenti siano intenzionali. Per esempio, qualcuno potrebbe essere in grado di utilizzare il bagno in casa propria ma non in altri luoghi.
Dovete ricordare sempre che è la natura del DOC che non ha un senso, per cui non è corretto nè utile interpretare l'irregolarità dei sintomi come la prova che non si tratta di una "vera" malattia, ma di semplici fisime o fissazioni da cui ci si potrebbe liberare con un pò di buona volontà.
Considerando il DOC uno specifico problema psichiatrico, sarà più semplice abbandonare l'idea che che ne soffre sia in qualche modo in difetto, debole, pigro o di scarsa volontà; darete così un primo, indispensabile contributo affinchè il trattamento sia veramente efficace.
Bisogna creare una salda alleanza contro un unico nemico: il disturbo. Un metodo molto efficace, per favorire questo clima di battaglia e avere sempre chiaro il nemico da sconfiggere, è quello di chiamare il DOC con un brutto soprannome, che la persona stessa avrà scelto. In questo modo il disturbo diventa la "parte cattiva", mentre la persona stessa, voi che la state aiutando e l'eventuale psicoterapeuta, costituite la "parte buona" che lavora per attaccare il DOC e scofiggerlo.
Commenti
(che nome hai deciso di dargli?)
in questo blog, si parla di DOC e chiedi a chi ne soffre di raccontarti la sua storia, ma le tue ossesioni, i tuoi comportamenti compulsivi quali sono?
ba in curioso mode
ma che sta succedendo, tra glog e bold... ah ah ah!!!
giornata scorreggiuta
un abbracciooo
e che lo pirito sia con te