tag:blogger.com,1999:blog-63437422369161762822024-03-13T15:26:49.165+01:00DOC-O-BDOC, Opinioni e Benessere.
Soffri di disturbo ossessivo compulsivo? Parlacene. Vuoi migliorare la tua vita? Io ci sto provando, giorno dopo giorno, leggi le mie esperienze e condividi le tue.
Vuoi leggere opinioni ed esprimerle? Sei nel posto giusto!Unknownnoreply@blogger.comBlogger366125tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-116591122413983402021-04-24T17:31:00.001+02:002021-04-24T17:32:25.776+02:00DecisioniHo preso una decisione e questa cosa mi ha fatto sentire meglio. L'incertezza tende a rendermi inquieto, mi porta a rimuginare e mi rende difficile andare avanti con la mia vita.
La decisione che ho preso non è la decisione perfetta, ma è pur sempre una strada da percorrere che spero possa darmi soddisfazione e la possibilità di esplorare più comodamente le altre strade che vorrei percorrere.
Uno ci prova, e poi si vedrà come andrà. Mi costerà un po' di tempo, ma è un percorso a cui sono già avviato e di cui ho già esperienza, quindi spero di essere avvantaggiato nel percorrerlo.
Vedremo.
Al prossimo post!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-27260660130620926042021-04-16T00:40:00.006+02:002021-04-24T17:25:57.820+02:00Scopi ed erroriIn questo periodo c'è una domanda molto pressante che sta influenzando la mia esistenza: cosa devo fare della mia vita?
E' una domanda che sicuramente coinvolge moltissime persone. Per diversi mesi pensavo di aver trovato qualcosa, ma ora mi sento un po' disilluso. Forse sarà il periodo e forse sono anche momenti, ma a volte è pesante alzarsi dal letto.
Poi ieri sono stato in seduta con il mio psicologo e mi ha dato degli spunti su cui riflettere. Nello stesso tempo, il mio doc e la mia mente hanno trovato degli appigli per scatenare dei sensi di colpa e rimuginii in merito ad eventi che mi capitano. In periodi come questi mi sento più soggetto a subire le parti più critiche di me, che insieme al disturbo fanno una bella squadra. Cerco di rispondere con le mie parti più compassionevoli però per un po' rimango inquieto.
Il punto è che la vita non può essere vissuta se non ci apriamo alla possibilità di sbagliare. Detto così, con fare molto teorico, sembra molto bello e saggio, ma nella pratica a nessuno piace sbagliare, ci spaventa, ci rende vulnerabili, può farci sentire in colpa, come nel mio caso. Spesso le storie di eroi si svolgono con personaggi che non conoscono il proprio potenziale finchè non affrontano un qualche viaggio, spesso pieno di pericoli, rischioso e con motivi incerti. Il personaggio deve riporre molta fede in ciò che si prefigge, anche se il suo obiettivo in realtà potrebbe non esistere, o non essere come se lo aspetta; insomma l'eroe deve ricorrere ad un'illusione cognitiva, senza la quale però non si muoverebbe, non farebbe esperienze nel mondo reale, non vivrebbe pienamente, in pratica; alla fine, l'obiettivo del protagonista, seppur importante, diventa secondario, poichè è il viaggio a diventare fondamentale, poichè il viaggio gli da qualcosa che non sapeva nemmeno di volere ma che era ciò di cui aveva bisogno. Non possiamo vivere senza commettere errori, proprio per la nostra natura, proprio per la natura della realtà.
Impariamo sbagliando, con tentativi ed errori.
Al prossimo postUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-65560276702397539052021-04-07T17:38:00.004+02:002021-04-07T17:38:20.905+02:00Oggi si sta meglioOggi sono stato meglio, lo stato di ieri è passato. Credo che ieri molto abbia pesato il fatto che mi sento spesso oberato dagli impegni e dagli obblighi. Sono una persona molto attiva che fa mille cose. Coltivo mille speranze, altrettanti sogni e mi occupo di altrettante cose. Come già saprete non sempre al nostro impegno corrispondono altrettanti risultati, d'altronde "fare cose" è anche ciò che ci aiuta a vivere, ci da uno scopo. A volte però risulta un po' frustrante. Un modo che ho di gestire questa pressione mentale è quello di trovare dei compromessi. Ieri avrei dovuto allenarmi ma mi sentivo oppresso dall'ennesimo obbligo, così ho optato per un compromesso, ho ridotto l'intensità dell'allenamento. Mi sono allenato comunque, ho goduto maggiormente dell'attività e ne ho tratto anche i suoi benefici.
Oggi sono stato molto più attivo. Ho notato che a volte i social mi rubano troppo tempo, togliendolo ad attività altrettanto godibili ma un po' più arricchenti, così ho optato per ridurre un po' la mia presenza virtuale a favore della lettura. Leggo più libri alla volta così mi sono messo a fare "zapping" tra di essi (ho sentito per la prima volta il termine zapping legato alla lettura dei libri a "Che tempo che fa", c'era questo famoso scrittore o poeta italiano -non ricordo il nome e mi si perdoni per questo- che la sera si circondava di libri e con i piedi sceglieva i libri da leggere -sto ricordando a braccio quindi mi si perdoni anche l'eventuale imprecisione in merito a questo racconto-.). Leggere è sempre vivificante, si vivono davvero mille vite, come diceva Umberto Eco.
Attualmente sto leggendo: Il labirinto degli spiriti di Zafon, Allegro ma non troppo di Carlo M. Cipolla, e sto ascoltando il fantastico audiolibro di tutta la saga di The Sandman di Neil Gaiman.
Che dire, al prossimo post!
Se volete suggerirmi o dirmi qualcosa, usate i commenti qui sotto!
Saluti e buona vita! Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-37753231558369190602021-04-06T14:37:00.005+02:002021-04-06T14:43:09.574+02:00Giornate noCi sono quelle giornate, dove tutto ci sembra grigio, la vita non ha senso, non abbiamo voglia di far nulla e la noia ci pervade, nonostante abbiamo mille cose da fare e forse a causa delle mille cose da fare, di cui buona parte sono cose che non ci aggradano particolarmente. A questo si aggiunge che non tutto va come vorremmo e pensiamo che sarebbe stato meglio non uscire proprio dal letto. Oggi, per me, è una di quelle giornate.
In situazioni come queste, io penso che la cosa migliore sia aspettare, andare avanti con la propria vita al meglio delle proprie possibilità e attendere. Tutto passa, anche giornate così. Situazioni del genere si ripresentano sempre e non possiamo farci molto. A volte può capitare che qualche evento ci cambi l'umore, ed altre volte che ce lo peggiori. Proprio in virtù della compassione che meritiamo di provare per noi stessi, dobbiamo trattarci con amorevolezza e attendere che il mal tempo passi. La vita è fatta anche di questo, inutile opporsi, ma impariamo ad accettare anche momenti di bassa energia.
Se potete e volete meditate, oppure fate qualcosa di piacevole, oppure nulla. Non dovete fuggire da questo stato, ma attraversarlo.
Al prossimo post Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-26457713669793466572021-04-06T00:46:00.000+02:002021-04-06T00:46:46.678+02:00Salve a tutti!<p> Dopo tanto tempo, mi ritrovo a riscrivere qui. I blog sono un po' passati di moda, almeno da quello che ho potuto vedere, eppure eccomi qui a battere i tasti per questo spazio. Questo blog esiste dal 2007 ed in qualche modo ha attraversato le fasi che attraversavo io nella mia vita privata. E' stato un po' abbandonato negli ultimi anni, perchè sto molto meglio. Questo luogo virtuale era per me un modo per stare meglio quando stavo male, perchè quando ci troviamo in quello stato, una delle cose migliori è condividere. Ovviamente i miei dolori non erano dovuti solo al doc, ma anche al resto della vita che esisteva oltre al doc. Il doc è sempre qui ed ormai ho imparato ad accettarlo. Ci sono periodi in cui sto molto meglio, altri peggio, però non investe più ogni sfera della mia vita. Sono riuscito a confinarlo, quindi anche per questo non ho avuto più bisogno di scrivere in questo spazio. Il doc per me, però, è stata anche un'occasione poichè mi ha spinto in terapia, dove ho potuto imparare molto di me. Sono cambiato tanto e vado fiero di tutti i cambiamenti che ci sono stati. Possiamo davvero trasformare le evenienze della nostra vita in occasioni. Non siamo definiti dal nostro disturbo, siamo noi che possiamo dargli una definizione e una dimensione nella nostra vita e farlo diventare anche un modo per esplorare molto di più di noi. Se tu che mi stai leggendo hai scoperto da poco di soffrire di doc, oppure sono molti anni che ci combatti e ti sta facendo penare come non mai, sappi che hai modo di uscirne, che c'è altro oltre quella sofferenza, che la paura che provi ora può diventare un ricordo domani. Cerca un terapeuta cognitivo-comportamentale, parla con uno psichiatra specializzato in questi disturbi, non arrenderti, c'è vita dopo il dolore. </p><p>La vita, anche se può essere dolorosa e ingiusta a volte, può offrirci tanto nella misura in cui cerchiamo di andare avanti, di guardare cosa c'è dopo. Sii compassionevole con te stesso, impara ad amarti e a trattarti con gentilezza, sei la persona con cui passerai tutta la vita.</p><p> </p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-26825980796988921382019-02-08T14:49:00.001+01:002019-02-08T14:49:29.376+01:00L'idea di questo blogE' un po' che non scrivo. Il fatto è che non sapevo cosa scrivere. Temevo di risultare ripetitivo nelle mie tematiche o nei miei pensieri.<br />
Oggi però ho deciso di fare il punto della situazione.<br />
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Perchè nasce questo blog?<br />
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Il blog nasce come diario della mia esperienza con il disturbo ossessivo compulsivo. Era un modo per condividere con il mondo il mio disagio. La scoperta e il trattamento del disturbo mi hanno messo di fronte ad elementi totalmente nuovi, spaventosi. Poi nel tempo e dopo tanti tentativi le cose sono migliorate. A questa mia evoluzione ha corrisposto anche un'evoluzione del blog, con battute d'arresto anche lunghe, trattazione di temi diversi... Perchè alla fine il doc è una parte della mia vita e si lega ad essa influenzando direttamente o indirettamente tutto. Il volerlo curare mi ha portato alle sedute di terapia, dove ho dovuto affrontare altre parti di me che non erano per forza doc, anche se ad esso si legavano; tutto questo mi ha portato ad agire diversamente, a buttarmi in cose nuove, a superare certi miei limiti, ad una maggiore accettazione di me stesso, soprattutto delle parti che meno apprezzo di me. Quindi questo blog, a dispetto del nome, parla di me e della mia vita e sto riflettendo di riprendere a scriverci su ,di nuovo, con maggiore regolarità, parlando anche di altri argomenti che mi riguardano. Gli impegni sono diventati tanti, ho varie cose di cui occuparmi e le energie non sono come un tempo, però forse, potrei farcela.<br />
Nel caso vi farò sapere!<br />
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Un abbraccio a chiunque mi legga. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-12574173124034741092017-10-20T00:38:00.000+02:002017-10-20T00:39:41.675+02:00Seduta dallo psicolgoIeri sono stato dal mio psicologo.<br />
Mi turbavano varie cose, come spesso accade da un po' di tempo. Nella conversazione avuta, mi ha detto una cosa che mi ha colpito e cioè che c'è una parte di me che cozza con un'altra. Quella parte è "il montanaro", un modo colorito e poco gentile verso i montanari (perdonatemi), che però vuole esprimere in maniera semplicistica la tendenza di questa frazione di me a dar credito a degli stereotipi. Questa si scontra con la parte di me più all'avanguardia, curiosa e aperta che supera gli stereotipi e gioca la partita con le sue regole.<br />
E' vero, in me c'è anche questo elemento, una cosa che non avevo mai notato e che è uscita negli ultimi anni. In passato mai mi ero preoccupato di certi elementi o forse solo di alcuni ora che ci penso, ma di altri no, questi sono sorti ultimamente.<br />
L'esperienza di relazioni amorose ha giocato un ruolo fondamentale in questo. Il confrontarmi con un mondo totalmente nuovo in tarda età mi ha posto di fronte a situazioni nuove che non sapevo gestire, creadomi stress, paura e mettendomi di fronte a dei limiti che non sapevo di avere.<br />
Avere relazioni è fantastico, ma per persone come me comporta anche delle difficoltà non indifferenti che credo solo attraverso l'esperienza e la terapia riuscirò a superare. Credo di essere a buon punto comunque.<br />
Altro elemento che mi ha colpito è stata la domanda "ma non sei stanco di voler sempre arrivare in cima, di voler sempre essere il primo in tutto?". Questa frase si riferisce al mio voler essere l'amante migliore che la persona con cui sto abbia mai avuto. Effettivamente è molto stressante ed ansiogeno voler arrivare in cima. A quella frase ha aggiunto "sei sicuro che vale la pena rimanere lassù?". Ovviamente no, perchè questa enorme aspettativa nei miei confronti, che di contro si riflette anche sull'altra persona, è estremamente stancante. Devo e voglio imparare a ridimensionare le mie aspettative, i miei obiettivi, renderli più realistici. Il dottore mi ha suggerito "perchè non essere colui con cui lei è contenta di stare? Che la fa stare bene?". Mi rendo conto che questa parte mi suona come limitata a causa di questa impostazione di default del primeggiare, ma è anche molto ragionevole e distensiva. Invece di cercare la felicità estrema, ricercare un po' di serenità e qualche sorriso diffuso, invece di essere l'amante di cui lei non potrà mai fare a meno, essere la persona che la fa sorridere, la rende gioiosa e le sta accanto e con cui passare bei momenti. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-24559861546510820782017-10-19T01:58:00.001+02:002017-10-19T02:02:33.199+02:00Relazioni Fino ai 25 anni non ho mai avuto relazioni. Era una cosa che mi pesava tanto e che non sapevo come risolvere. Infatti su questo blog fino ad ora credo di non aver mai parlato di relazioni amorose. Beh, sto per farlo ora!<br />
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Una delle cose che più mi spaventa di una relazione amorosa è il fatto che l’altro vedrà ogni nostra debolezza ed ogni nostro difetto.<br />
“E se sono troppo arrogante? E se sono poco interessante? E se sono noioso? E se...? E se... (aggiungere paura che si preferisce)?”<br />
Il punto è che una relazione amorosa è anche questo: accettazione incondizionata dell’altro, anche dei suoi difetti. Nascondere queste parti di se, seppur fosse possibile, ci priverebbe però di vivere un vero amore, ma solo un simulacro (quanto adoro questa parola!) di questi.<br />
Fa paura, soprattutto se ci si sente inadeguati, in qualche modo non meritevoli di essere amati, ospiti della relazione che si sta vivendo, ma queste idee e sensazioni di se sono false e figlie di un passato che ormai non è più. Tutti meritiamo di essere amati a prescindere da ciò che siamo e facciamo. Tutti abbiamo un valore in quanto esseri umani, in quanto esseri viventi e nessuno può negarci quel valore. È importante capire questo, perché se leghiamo il nostro valore ad elementi esterni che sono mutevoli allora anch’esso sarà precario e a cascata tutte le nostre azioni, imprese e intenzioni risulteranno traballanti.<br />
Abbiamo un valore che prescinde da qualsiasi cosaUnknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-29268858253085049022017-10-18T00:12:00.000+02:002017-10-18T00:16:40.421+02:00The Meyerowitz and "patch87" Stories <iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/RtJM0ctE7vA" width="560"></iframe>
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Appena finito di vedere <b>The Meyerowitz Stories</b> su Netflix. Un bellissimo film, con attori che amo. La definirei una dramma-commedia.
Il film mostra la figura di un padre molto egoriferito, insoddisfatto di se stesso, continuamente concentrato su se stesso, e il rapporto con i suoi tre figli avuti con mogli diverse. Un rapporto difficile, quasi privo di comunicazione.
Ciascun figlio porta con se rabbia o dolore riferiti al rapporto con il padre.
Un film che senza scadere nella pornografia sentimentale, tocca nel profondo.<br />
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E' bello, in qualche modo, vedere che i problemi dovuti alla relazione con mio padre sono più comuni di quanto credessi, tanto da essere mostrati in un film. Difficoltà a realizzarsi, ali tarpate, sono alcuni temi che caratterizzano la mia vita ed anche quella di alcuni personaggi del film (Danny, interpretato da Adam Sandler).
Sono abbastanza certo che il rapporto con mio padre, le sue mancanze e alcuni suoi modi di fare, abbiano influito grandemente sul mio disturbo e sulle sue manifestazioni. Infatti, il luogo dove maggiormente si manifestano le mie ossessioni e dove vengo colto maggiormente dal rimuginio ossessivo è il canile, l'attività creata da mio padre.
Il film in qualche modo ha un che di catartico, anche se non mi ha fatto raggiungere vette emotive, ha invece delicatamente toccato la mia anima.
Ottimo film, contento di averlo visto!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-20624786020721353842017-10-17T19:24:00.000+02:002017-10-17T19:24:08.553+02:00Quanto tempo! Vi racconto un po' di meSalve a tutti, a chi tornerà dopo tanto tempo a chi invece potrebbe essere nuovo, oppure a nessuno, poichè è tanto che non uso questo blog e comprensibilmente è poco frequentato.<br />
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E' tanto che non scrivo, e le motivazioni sono state molte. In primis c'era una sorta di responsabilità nei confronti di chi aveva trovato speranza nel leggere che io fossi guarito, a seguire c'è stata anche l'inedia e il non sapere cosa scrivere.<br />
Ero "guarito" dal doc, ma poi il bastardello è tornato. Il suo ritorno è andato a coincidere con i momenti più felici e soddisfacenti della mia vita ma anche con quelli più bui.<br />
Pensavo di essere guarito per sempre, ma credo che invece dovrò imparare a conviverci per sempre.<br />
Ad esso si accompagna l'insieme di tutte le problematiche che una persona comune può avere, più altre dovute alla speciale combinazione di eventi che contraddistinguono la vita di ciascuno di noi.<br />
Il tutto è ovviamente reso più pesante dal doc stesso.<br />
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Il doc ha costellato buona parte della mia vita, sia adolescenziale che in particolare adulta.<br />
La sua presenza si è manifestata nuovamente in momenti di grande cambiamento, in particolare alla nascita della mia prima relazione amorosa più seria a profonda, ed è rimasto lì anche alla nascita di una seconda relazione molto importante che sto vivendo proprio ora.<br />
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Vorrei poter parlare di questo disturbo in maniera più poetica, ma mi è difficile, non so se sono in grado di riuscirci.<br />
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Il doc è un modo di vedere il mondo? E' il modo di una parte di me di vedere il mondo?<br />
Negli ultimi due anni mi sono ritrovato spesso a non sapere distinguere chiaramente la realtà dai miei pensieri esagerati. Sono tornato in terapia, una terapia cognitivo-comportamentale e sto lavorando molto su me stesso, con alti e bassi.<br />
Sono venuti fuori un lato narcisista, tendenza all'autosacrificio ed ovviamente il doc.<br />
Quando all'inizio lessi la diagnosi mi spaventai molto, mi sentivo una persona pericolosa (uno dei miei tanti doc).<br />
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A volte percepisco un enorme peso sulle spalle, un'enorme difficoltà nell'essere me e mi piacerebbe essere qualcun altro. La vita a volte mi pesa e mi è difficile godere dei bei momenti, anzi, a volte ho paura di vivere bei momenti perchè so che un pensiero è in agguato e potrebbe prendermi da un momento all'altro, rovinandomi quel momento stesso.<br />
Mi sento in ostaggio di me stesso.<br />
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Ultimamente sto usando la mindfulness, in cui osservo il pensiero e/o la sensazione dolorosa, ed essi un po' di acquietano.<br />
Fino a qualche giorno fa avevo raggiunto un po' di pace, un po' di sicurezza nell'avere un metodo, una tecnica che mi aiutasse, ma poi un evento fastidioso mi ha un po' destabilizzato ed ora sono in preda a varie ossessioni da cui non riesco facilmente a districarmi.<br />
A tutto ciò si accompagna una forte insoddisfazione personale, obiettivi che non riesco a realizzare, l'università che non riesco a finire.<br />
La frustrazione è una cattiva compagnia per il doc! Lo dico con il sorriso.<br />
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Non è facile convivere con un disturbo del genere, perchè esso è in grado di assumere mille forme, di infiltrarsi in ogni meandro della nostra visione del mondo, fino a fondersi ad esso. Ma a volte ho degli spiragli di pace, se solo riuscissi ad accumularne qualcuno in più!<br />
Forse piano piano ci riuscirò<br />
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Comunque, per fortuna, la mia vita non è completamente immobile, né ferma ad anni fa, quando dichiarai che ero guarito, seppur la mia esistenza fosse un po' statica e le mie esperienze del mondo esterno poche.<br />
Anche se ero guarito conservavo molte insicurezze, molte paure, molte difficoltà che ora ho superato. Sono sbocciato come uomo, ho realizzato dei piccoli obiettivi, ho amato molto e mi hanno spezzato il cuore, ho fatto un viaggio, ho riso tanto, ho avuto tanta paura, ma sono stato anche molto felice, ho affrontato paure, ho visto il mio valore, ho fatto cose incredbili, soprattutto in virtù di chi ero. Forse c'è speranza anche per me, forse un giorno sarò felice, forse quel giorno potrebbe essere oggi, e quel momento, adesso.<br />
<br />
Che dirvi? Le mie intenzioni sono di tornare a scrivere qui sù con assiduità, ma ammetto di non sapere se ci riuscirò. Non vi prometto niente, però tenete gli occhi aperti, chissà, che non ritorni, chissà che non guarisca di nuovo.<br />
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Grazie per avermi letto. <br />
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-22375009534971282022016-01-27T00:07:00.000+01:002016-01-27T00:07:44.542+01:00Il passato<blockquote class="tr_bq">
Ciò che ci è stato tolto, ci è stato tolto e non ci verrà restituito - E.A.</blockquote>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzfePQR6zGq2dPFQ_OfOnPvOdtCn1EFS-IQyMaWByAVC9uFlX52CLjGadbB30ZgoxpyIEAu_yBtEs7E9lfXQvaBGu4hJ5q74jib3k23Pe5-ZddYj5jcxWJC1P6xNqgLZHJFsP_CqfF3sH2/s1600/IMG_9091.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzfePQR6zGq2dPFQ_OfOnPvOdtCn1EFS-IQyMaWByAVC9uFlX52CLjGadbB30ZgoxpyIEAu_yBtEs7E9lfXQvaBGu4hJ5q74jib3k23Pe5-ZddYj5jcxWJC1P6xNqgLZHJFsP_CqfF3sH2/s320/IMG_9091.JPG" width="320" /></a></div>
E' vero, soprattutto in riferimento al passato. Il passato non esiste più ma i suoi effetti si fanno sentire nel presente. Siamo vittime del passato? Potremmo. Il presente però è un'occasione per il futuro. Il futuro non è figlio del passato, ma del presente!<br />
Nonostante tutto una cosa è sapere, una cosa è sentire. Dobbiamo fare i conti con il passato che nella nostra mente continua ad essere "presente". Forse dovremmo ridimensionarlo, comprenderlo e capire cosa fare del nostro futuro, imparare da esso e non solo soccombere al suo peso. Non è facile, ma è tutto ciò che abbiamo: la nostra vita.Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-72587053185107056452016-01-19T16:50:00.001+01:002016-01-19T23:01:06.642+01:00Potere<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaG70Yp_RlSdos2d24cIY0AcZnSQb38mFHqJDLhJqUXjZ9jWy7rNVfJZ-_Gu0n2jHhV-fXEU23XQd29hkj1cjvF_md7g5pBuTLYfXhcy3hOs7xC0MWkhFo4Q0WQKswfI8ai7MTe1aD9wxU/s1600/IMG_8802.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaG70Yp_RlSdos2d24cIY0AcZnSQb38mFHqJDLhJqUXjZ9jWy7rNVfJZ-_Gu0n2jHhV-fXEU23XQd29hkj1cjvF_md7g5pBuTLYfXhcy3hOs7xC0MWkhFo4Q0WQKswfI8ai7MTe1aD9wxU/s320/IMG_8802.JPG" /></a><br />
<blockquote class="tr_bq">
Sembra esserci nell’uomo,<br />
come negli uccelli,<br />
un bisogno di migrazione, <br />
una vitale necessità<br />
di sentirsi altrove.<br />
<div class="text_exposed_show">
(Marguerite Yourcenar)</div>
</blockquote>
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<br />
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Il potere è un argomento molto complesso, delicato, "potente".
Quando siamo bambini siamo fondamentalmente impotenti ma forse ne abbiamo meno consapevolezza.
Quando cresciamo acquisiamo un po' di potere, ma ci rendiamo conto che siamo in balia di forze molto più grandi... Ne diventiamo consapevoli.
Capita che si voglia più potere. Forse tutti in fondo vogliamo più potere.
Per altri può avere effetti patologici, rendendoli incapaci di affrontare certe situazioni perché vogliono sempre più potere e quello che hanno non gli basta. Temono di non averne abbastanza rispetto a certe situazioni.
Si sentono, così, invalidati. Il loro valore personale ne soffre.
Si va alla ricerca di più potere e si può cominciare da giovanissimi. La nostra mente e le nostre conoscenze ci conducono al sentiero che ci pare più percorribile per ottenerlo, per darci l'illusione di avere più potere.
Politica, manifestazioni, acquisti consapevoli, forza fisica, arti marziali, sport in generale ogni cosa può essere vista come il mezzo per acquisire un maggiore senso di potere.
Il problema è che non è possibile. Si rimarrà sempre impotenti di fronte molte situazioni nella vita. Ci sarà sempre del dolore ad attenderci, oltre alla gioia. Questo può risultare insopportabile, ma la vita è fatta così. Imparare ad accettare che siamo impotenti riguardo alcune cose è molto difficile, perché quelle cose spesso sono molto importanti per noi. D'altronde, la vita non è fatta solo di potere e di controllo, ma di ben altro. La capacità di lasciar andare un po' le cose, smettere di voler controllare tutto ed accettare la vita così com'è credo sarebbe molto utile. Sicuramente è più facile a dirsi che a farsi, ma almeno abbiamo idea di cosa fare.
L'idea di un potere tale da permetterci di non soffrire più, di non sentirci più deboli è irrealistica, ma se per assurdo si avverasse non sarebbe comunque fonte di felicità perché non ci sarebbero più sfide, ne occasioni per essere coraggiosi, ne per ascoltare il proprio cuore. La vita diventerebbe molto noiosa. Sicuramente all'inizio tutto sarebbe bello, ma esauriti i desideri non ne avremmo altri... In fondo il motore del desiderio è la mancanza della cosa desiderata. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-67355719189876685142015-12-22T15:05:00.001+01:002015-12-22T15:23:42.161+01:00MindfulnessLa mindfulness è semplicemente una pratica di consapevolezza. Trae origine da tecniche orientali legate anche a credi religiosi, ma è attualmente una tecnica di gestione della mente slegata da qualsiasi religione, quindi tutti possono praticarla senza andare contro le proprie credenze.
L'idea di base è quella di sviluppare l'accettazione degli eventi e nel caso della persona affetta da DOC, l'accettazione dell'ansia derivante dalle ossessioni, così da evitare le compulsioni. Si adatta bene alla terapia cognitivo-comportamentale, proprio perchè si profila come una tecnica di esposizione e prevenzione della risposta.
La mindfulness è semplice ma non facile. E' semplice da imparare e praticare, ma richiede un minimo di impegno.
Esistono numerose tecniche e meditazioni guidate anche in rete. Ci sono anche numerosi libri, in italiano e in inglese che trattano in maniera approfondita questa pratica. E' possibile seguire corsi o come nel mio caso anche usarla in terapia.
Più in avanti parlerò ancora di questa pratica.
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-17847796556015632632015-11-30T19:11:00.003+01:002015-11-30T19:11:46.785+01:00Impegno definitivo<blockquote>Fino a quando non ci si impegna prevalgono l’esitazione e la possibilità di tirarsi indietro, e c’è sempre inefficacia. Per ogni atto d’intraprendenza (e di creazione) vale una verità elementare, e ignorarla affossa un gran numero di idee e di progetti splendidi: il fatto che nel momento in cui ci si impegna in modo definitivo, si mette in moto anche la Provvidenza. Vengono in aiuto ogni sorta di cose, che altrimenti non sarebbero mai accadute. Un intero flusso di eventi sgorga dalla decisione presa sollevando ogni genere di imprevisti favorevoli, incontri e assistenza materiale che nessuno avrebbe mai potuto immaginare che avrebbero incrociato il suo cammino. Ho imparato a considerare con profondo rispetto un distico di Goethe: “Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, cominciala. / Il coraggio ha in sé genio, potere e magia”.</blockquote> - W.H. MURRAY The Scottish Himalaya Expedition, 1951Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-13411507097512423272015-11-30T13:57:00.002+01:002015-11-30T13:58:56.229+01:00Amare se stessi <a href="https://www.facebook.com/theresedewolf/videos/1069691276396736/">Clip dal film Angel-A di Luc Besson</a><br />
<br />
(Commento che accompagna la clip. N.d.t) "Per tutti gli uomini lì
fuori che fanno fatica a conoscere il loro valore, questo è per VOI! Per
tutte le donne che li amano... Aiutateli a vedere<u><i><br /></i></u><br />
Estratto dal film Angel-A di Luc Besson con Rie Rasmussen and Jamel Debbouze."<br />
<br />
(Dialogo tra i due personaggi presenti nella clip, tradotto in italiano
dall'inglese. Il dialogo originale è in francese. N.d.t)<br />
<br />
Angela:- Guarda nello specchio. Cosa vedi? Cosa vedi?<br />
Andrè:- Una bellissima ragazza.<br />
Angela:- Grazie. Vicino a lei, cosa vedi?<br />
Andrè:- Non lo so.<br />
Angela:- Bene. Stai facendo progressi<br />
Andrè:- Tu credi?<br />
Angela:- Prima, tutto ciò che vedevi era merda. Almeno ora, non vedi
niente. Ora dobbiamo mettere qualcosa in questo guscio vuoto. Non puoi
lasciarlo così. Guarda attentamente. Di fronte a te. Niente che ti
interessi? In questo bellissimo viso?<br />
Andrè:- Non molto <br />
Angela:- Guarda attentamente. Guarda nei tuoi occhi. Cosa vedi?<br />
Andrè:- Gentilezza.<br />
Angela:- Sì, ce n'è. Molta. Che altro?<br />
Andrè:- Non sono male.<br />
Angela:- Bellezza. Esatto. Sono bellissimi. Poi che altro?<br />
Andrè:- Forse... Dolcezza.<br />
Angela:- Sì, molta. E l'amore?<br />
Andrè:- Sì. Sì, molto amore. Troppo, forse. <br />
Angela:- Se ce n'è troppo, lascialo uscire. Dimmi che mi ami. Non mi ami?<br />
Andrè:- Sì, molto. Sento un certo tipo di amicizia che potrebbe essere... <br />
Angela:- Mi ami o no?<br />
Andrè:- Dal primo giorno. Dal primo secondo.<br />
Angela:- Dillo.<br />
Andrè:- E' difficile da dire.<br />
Angela:- Sai perchè? Perchè mai nessuno te l'ha detto. E' difficile amare te stesso quando non puoi vedere il tuo riflesso.<br />
Andrè:- Sì. <br />
Angela:- Ti amo Andrè. Ecco. La tua ragione per amare. E' il tuo turno ora. Vai avanti.<br />
Andrè:- Ti amo, Angela. Qualsiasi sia il tuo nome.<br />
Angela:- Hai ragione. Dillo di nuovo senza il mio nome.<br />
Andrè:- Ti amo.<br />
Angela:- Bene. Adesso, guardati attentamente. E dillo.<br />
Andrè:- Non posso. <br />
Angela:- Certo che puoi. Guarda il tuo corpo, a cui manca essere amato,
sentire fiducia. Non credi che meriti un po' di cura? Non rifiutare
questo corpo ferito che si è fatto carico di te così a lungo senza
lamentarsi. Digli quanto è importante. Che ha il suo posto. Dagli ciò
che merita.<br />
Andrè:- Ti amo, Andrè. Ti amo.<br />
Angela:- Sono fiera di te, Andrè. Mangiamo? Ho fame. <br />
Andrè:- Pensi solo al cibo. Hai avuto un disordine alimentare?<br />
Angela:- Non confondere i ruoli.<br />
Andrè:- Hai ragione.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-56200605750590499832015-11-29T19:18:00.000+01:002015-11-29T19:18:45.700+01:00Nuovi eventiA seguito di vari eventi, sono ritornato in terapia.<br />
Ho scoperto che i miei problemi andavano oltre al doc e investivano anche altre aree della mia vita.<br />
Sotto consiglio della mia dotteressa, che è una psicologa relazionale, sono passato ad una terapia cognitivo-comportamentale. Attualmente il mio focus non è tanto sul doc quanto su altri aspetti della mia personalità. Mi sto trovando bene perchè sto esplorando nuove aree di me con nuovi strumenti.<br />
Uno su tutti è la "Mindfulness" di cui parlerò spesso. Conoscevo già l'argomento ed ho già affrontato concetti simili riguardo la meditazione. Mi riprometto di parlare meglio della mindufulness in futuro. Ora come ora questo è semplicemente un aggiornamento.<br />
Saluti! Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-62431531738019487242015-11-29T19:10:00.001+01:002015-11-29T19:12:30.460+01:00La libreria dell'umanitàA Napoli giornata uggiosa oggi. Nonostante tutto, alcuni angoli di questa città mantengono sempre un loro fascino.<br />
Ad ogni mia trasferta universitaria, approfitto per fermarmi alla
libreria Descartes su via Mezzocannone. E' una libreria piccolina, non
come quelle moderne, piene di luci e colori, gigantesche ma un po'
impersonali. Piccolina ma "familiare": riesci a cogliere tutti i libri
con un solo colpo d'occhio così da lasciare alla parte di noi più
misteriosa la possibilità di farsi ammaliare da qualche copertina
strana. La libreria ha una lavagnetta con gesso dove mette il titolo del
giorno o della settimana, non lo so bene. Ci sono anche molti libri
antichi. Ce n'era uno francese, copertina rossa, mi pare fosse una
raccolta di racconti e recite. "Mi pare" perché il mio francese è un po'
arrugginito. Comunque, il libro risaliva al 1820 circa a detta del
proprietario. Il costo, era di 20 euro. Non me lo sarei mai aspettato,
pensavo di più, ed onestamente l'idea di avere un libro con copertina
rigida risalente ai primi dell'800 mi piace molto. Questa libreria, pur
raccolta ed estendendosi verso l'alto, ha il vanto di avere degli angoli
dove respirare della storia e delle storie, perché i libri usati hanno
sempre due storie e forse anche più di una: quella contenuta nel libro e
quella dei suoi proprietari, questo volendo ammettere che siamo noi a
possedere un libro... Quando forse è lui a possedere noi. Erano presenti
molti altri libri "anziani", alcuni esposti, altri in catalogo di
antiquariato. Parlando con il proprietario, un uomo di mezza età credo,
mi diceva che loro sono gli unici su via Mezzocannone a trattare quel
genere di libri. Nel mio materialismo giovanile gli ho detto che forse
era un bene e lui mi ha risposto di no. Sono rimasto stupito, così ho
chiesto maggiori delucidazioni e lui mi ha placidamente detto che prima
erano una decina di librerie su quella strada ed ora molte hanno chiuso e
che questo era un segno dei tempi che viviamo. Ho rincarato la dose
dicendo che così però gli affari dovrebbero andare meglio vista la minor
concorrenza, ma l'uomo mi ha risposto che invece no, non era così, che
avere più librerie vicino sarebbe stato meglio e mi ha illustrato la
cosa con un breve esempio: mi ha detto che in una certa zona aveva una
libreria e vicino ce n'era un'altra e si era creato un bel giro di
persone, perché se andavano dall'uno per una cosa e non la trovavano poi
andavano dall'altro, l'uno trattava una cosa e l'altro ne trattava
un'altra. Questa cosa mi ha lasciato con uno strano senso di speranza,
ma anche un po' di amarezza. In un mondo in cui la competizione sembra
farla da padrone e la concorrenza è sempre spietata, dove l'uno cerca di
prevalere sempre sull'altro, mi sono sentito dire invece che avere dei
vicini che trattano gli stessi "prodotti" sarebbe stato meglio anche per
gli affari. Forse è per la natura del "prodotto", cioè la cultura.<br />
La cultura, insieme all'amore, è una di quelle cose che acquisite e poi
date non si sperperano ma si moltiplicano esponenzialmente. La cultura
chiama sempre altra cultura, fa sorgere domande, si lascia approfondire.<br />
Alla fine è entrata un'altra cliente ed io ho salutato il gentile
signore che mi aveva illustrato la situazione ed impartito una lezione
di umanità al volo e senza preavviso.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-90695814696299015762015-02-12T21:07:00.000+01:002015-02-13T14:19:06.447+01:00Una nuova tecnica nella lotta contro il DOCFacendo qualche ricerche sul sito della "International OCD Fundation" (fondazione internazionale disturbo ossessivo compulsivo) mi sono imbattuto in uno studio che parla di una nuova tecnica per contrastare il disturbo ossessivo compulsivo. Da quel che ho capito, è stata fatta dall'università di Amburgo ed hanno messo a disposizione gratuitamente il PDF che descrive la tecnica, chiamata "scissione dell'associazione". Il manualetto, di 22 pagine, è in italiano, ma si trova anche in altre lingue. Non ho ancora avuto modo di leggerlo, ma solo di dargli una rapida occhiata. Nel sito <a href="http://clinical-neuropsychology.de/manual-association-splitting-italiano.html">http://clinical-neuropsychology.de/manual-association-splitting-italiano.html</a> trovate maggiori informazioni nonchè il link per scaricare il manualetto.<br />
Il sito è quello dell'unità di neuropsicologia clinica di Amburgo.<br />
Scrivo il link per scaricare il manualetto anche da qui <a href="http://clinical-neuropsychology.de/manual-association-splitting-italiano.html?file=files/Downloads/ALL_Association_Splitting%20_OCD/Association_Splitting%20_OCD_ITA/La_scissione_dell_associazione.pdf">http://clinical-neuropsychology.de/manual-association-splitting-italiano.html?file=files/Downloads/ALL_Association_Splitting%20_OCD/Association_Splitting%20_OCD_ITA/La_scissione_dell_associazione.pdf</a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-50377524383999457522015-02-12T02:20:00.000+01:002015-02-12T02:20:07.181+01:00In viaggio con il docIl doc inevitabilmente diventa una parte della nostra storia. Inestricabilmente si lega agli eventi della nostra vita e a volte, per spiegare vicissitudini passate ci tocca raccontare questa parte di noi per rendere comprensibili dei momenti che altrimenti non lo sarebbero. Non è facile, parlare a dei vecchi amici di un problema del genere, non sai dall'altra parte come potrebbero prenderla, e non sai nemmeno come vorresti che la prendessero. Ma alla fine, ognuno di noi ha una storia da raccontare e per noi, una parte della nostra storia comprende il doc. Esso è la nostra sfida e dobbiamo essere fieri di avere la forza ogni giorno di andare avanti, nonostante tutto, nonostante questo scomodo compagno di viaggio.<br />
Ce la possiamo fare!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-76538523918613602552015-02-10T20:01:00.001+01:002015-02-10T20:01:56.217+01:00Il passatoIl doc è una macchina del tempo. E' in grado di farti tornare al passato e di farti preoccupare di cose che hai visto mesi fa. Impressionante.<br />
La mente sa fare cose incredibili, nel bene e nel male. La paura è una sensazione di grande forza, in grado di creare scompiglio e in grado di paralizzarci, e il doc genera paura e quindi ci blocca. Non a caso, un testo di auto-aiuto molto interessante di Jeffrey Schwartz si chiamava "Il cervello bloccato".<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-940072902746631032015-02-10T00:41:00.000+01:002015-02-10T00:43:39.944+01:00Rigidità di pensieroHo notato di soffrire di una sorta di rigidità di pensiero. Credo che faccia parte del quadro che mi definisce "doccher". Mi accorgo a volte che nel momento in cui un certo piano non va come io avevo programmato, mi sale un po' d'ansia e mi coglie un po' di confusione. Mi sento spaesato. E' curiosa come cosa, perchè l'ho cominciata a notare da poco. Mi sono scoperto più abitudinario di quanto pensassi. Forse è l'età, sto crescendo e quindi cambiando, forse è un'ulteriore scoperta di me stesso, che prosegue e credo proseguirà in eterno. Credo che non si smetta mai di autoconoscersi. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-3586190540246434192015-02-08T16:40:00.003+01:002015-02-08T16:41:21.833+01:00Doc ogniddove<blockquote class="tr_bq">
"Vengono fuori dalle fotture pareti"<br />
Aliens-Scontro Finale</blockquote>
Ho scritto già che il doc è in grado di infiltrarsi nella nostra vita in maniere non sempre facilmente individuabili facendoci confondere nel riconoscimeno di una certa azione o preoccupazione come normale e non come sintomo del doc. Detto questo però non è sempre detto che qualcuno che soffra di doc sia sempre sotto "l'effetto" del doc. Anche i docchers a volte hanno normali preoccupazioni, niente di patologico quindi. Ho notato che a volte, le persone più vicine a noi, se ci vedono preoccupate di qualcosa tentano di metterci un freno pensando che siamo sotto "l'effetto" del doc. A volte ne abbiamo bisogno indubbiamente, ma altre volte, ci comportiamo normalmente, per fortuna. D'altra parte però da fuori è difficile, a volte, capire se siamo immersi in un'ossessione o in una normale preoccupazione, quindi è comprensibile che gli altri, anche per troppo amore, si preoccupino per noi eccessivamente. Dunque come sempre, da entrambe le parti ci vuole pazienza e tolleranza in favore della pace domestica. Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-65703038344531289212015-02-07T14:41:00.000+01:002015-02-07T14:41:09.432+01:00DomandeAvere il Doc può comportare qualche vantaggio? Capisco bene l'idea di considerare il doc come un nemico e la ritengo utile, in fondo non sono nessuno per dire il contrario, ma per un gioco dell'assurdo mi domando se non ci si possa trovare qualche utilità. Ad esempio, indirettamente il doc ci costringe a conoscerci meglio e ad osservare come vi siano elementi automatici che fanno parte del nostro comportamento. Il doc ci mette a contatto con realtà che molte persone "sane" tendono a non conoscere anche perché non ne hanno necessità, come la realtà delle malattie mentali. Il doc ci mostra anche la presenza di elementi incontrollabili nella nostra vita, cose che non scegliamo noi e con cui dobbiamo imparare a convivere e questo rappresenta una bella botta di realtà che non guasta mai. Forse si possono trovare lati utili al doc? Elementi che potremmo salvare? Come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere; che sia lo stesso?Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-63663420398629781022015-02-06T23:42:00.000+01:002015-02-06T23:42:49.739+01:00Il rischio e l'azioneVivere con il DOC non è facile, alcuni giorni si sta meglio ed altri peggio.<br />
Che io sappia questo capita anche alle persone normali. Una nozione che mi aiuta molto, è la tolleranza della coscienza del rischio, di cui ho letto nel libro "Vincere le ossessioni di Gabriele Melli". In soldoni si tratta di capire che i rischi esistono sempre e che la cosa va accettata perchè è impossibile eliminarli. Come ho già detto questa nozione mi aiuta molto e mi coadiuva nell'educarmi all'accettazione di questa verità.<br />
Il non tollerare la presenza di rischi può bloccarci, renderci immobili. Lo stare fermi ci appare a volte più sicuro che il muoversi, ma non è così, c'è sempre un rischio anche se lo ignoriamo. Senza lavorare troppo di fantasia, lo star fermi potrebbe farci perdere delle opportunità, che nel momento presente non vediamo. Farsi bloccare dall'intolleranza verso la presenza di rischi è una cosa utile? Non credo, perchè a questo punto, non potremmo fare nulla e i "docchers" questo lo sanno, una delle conseguenza di questa "intolleranza" è proprio l'evitamento, in cui piano piano la persona comincia ad evitare tutte le situazioni che scatenano le sue paure. Si evita di uscire, si evita usare la macchina e tanto altro, ma questa non è più vita. Non facciamoci bloccare dall'intolleranza dei rischi, non ne vale la pena!Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6343742236916176282.post-75705392748124408402014-12-10T23:31:00.002+01:002014-12-10T23:38:50.722+01:00Assolutamente da leggere......per chi vuole ridere del proprio disturbo! Cosa che fa assolutamente bene!<br />
<br />
Ecco un estratto!<br />
<blockquote class="tr_bq">
<br />
<h3>
<span class="mw-headline" id="La_paura_della_sporcizia">La paura della sporcizia</span><span class="editsection editsection-it_wiki"></span></h3>
<br />
<figure class="article-thumb tleft show-info-icon" style="width: 180px;"> <a class="image image-thumbnail" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/File:Autopsia.jpg"><img alt="Autopsia" class="thumbimage" data-image-key="Autopsia.jpg" data-image-name="Autopsia.jpg" src="http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20090726181424/nonciclopedia/images/thumb/f/f9/Autopsia.jpg/180px-Autopsia.jpg" data-src="http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20090726181424/nonciclopedia/images/thumb/f/f9/Autopsia.jpg/180px-Autopsia.jpg" height="119" width="180" /></a> <figcaption> <div class="caption">
Un comune test diagnostico del disturbo ossessivo-compulsivo.</div>
</figcaption> </figure>
I pazienti sono generalmente terrorizzati da <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Germe?action=edit&redlink=1" title="Germe (la pagina non esiste)">germi</a>, <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Virus" title="Virus">virus</a>, contatto e <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Cucina?action=edit&redlink=1" title="Cucina (la pagina non esiste)">cucina</a> etnica; ne consegue che un soggetto che pota la <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Siepe?action=edit&redlink=1" title="Siepe (la pagina non esiste)">siepe</a> ogni settimana, mangia il <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Kebab" title="Kebab">kebab</a> dal <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Pakistano?action=edit&redlink=1" title="Pakistano (la pagina non esiste)">pakistano</a> all'angolo e invita sempre ad entrare in casa i <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Venditore?action=edit&redlink=1" title="Venditore (la pagina non esiste)">venditori</a> di <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Aspirapolvere?action=edit&redlink=1" title="Aspirapolvere (la pagina non esiste)">aspirapolveri</a> è un malato anomalo. Le persone affette da questa forma di disturbo sono perfettamente consce che in un centimetro quadrato di <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Pelle?action=edit&redlink=1" title="Pelle (la pagina non esiste)">pelle</a> si trovano esattamente 12.854.669.023.004 <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Batterio?action=edit&redlink=1" title="Batterio (la pagina non esiste)">batteri</a>, dei quali ben 5 possono causare problemi di salute, perciò prima di mangiare si lavano almeno <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Sessantadieci" title="Sessantadieci">sessantadieci</a> volte le mani, utilizzando in media tredici flaconi di <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Sapone?action=edit&redlink=1" title="Sapone (la pagina non esiste)">sapone</a> liquido e acqua proveniente dallo <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Sciacquone" title="Sciacquone">sciacquone</a>.
<br />
I disturbi di questo genere sono generalmente curati legando il soggetto con una corda e immergendolo in un <a class="new" href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Canale_di_scolo?action=edit&redlink=1" title="Canale di scolo (la pagina non esiste)">canale di scolo</a>, prima di riportarlo a <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Casa" title="Casa">casa</a> e fargli trovare il <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Divano" title="Divano">divano</a> ricoperto di <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Diarrea" title="Diarrea">diarrea</a>.
Coloro che sopravvivono a questa terapia imparano dunque a convivere
con germi e batteri senza alcuna complicazione, una volta ripulita
l'abitazione mediante un <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Fuoco" title="Fuoco">fuoco</a>
purificatore. Esiste tuttavia la possibilità di una ricaduta, nel qual
caso ai soggetti affetti viene somministrata una cura a base di pillole
di <a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Cianuro" title="Cianuro">cianuro</a> da assumersi giornalmente - anzi, due volte al giorno, per sicurezza. Naturalmente, le pillole provengono <i>sempre</i> da una bottiglia chiusa, a causa dei germi che potrebbero contaminare quelle già aperte.
</blockquote>
Qui trovate il resto! <br />
<a href="http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Disturbo_ossessivo-compulsivo">http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Disturbo_ossessivo-compulsivo</a>Unknownnoreply@blogger.com2