L'attesa della pillola


In attesa che arrivino le 17.00, per assumere la seconda pillola della giornata contro doc, scrivo un pò sul blog.
Il doc rende spesso inefficienti: poca concentrazione, forte distraibilità (le nostre ossessioni ci occupano la testolina per molto tempo al giorno), ansia. Di conseguenza diventa difficile studiare, lavorare e dedicarci a qualcosa che richiede concentrazione. Negli anni passati, non rendendomi conto pienamente che si trattasse di questo disturbo, ero convinto di avere la responsabilità di non riuscirmi a concentrare. Quando studiavo avevo sempre la sensazione di non aver letto bene, di non aver studiato bene. Inizialmente rileggevo lo stesso rigo moltissime volte, e questo mi portava via molto tempo. Mi ricordo i primi giorni delle superiori. L'insegnate ci aveva assegnato alcune pagine di studio. Ed io volevo dedicarmici bene. Così mi misi a studiare con impegno. Persi moltissimo tempo per leggere una sola pagina, poichè rileggevo i righi svariate volte (una sorta di compulsione di controllo, per essere sicuri di aver letto bene). Di conseguenza mi sfiduciai moltissimo, pensando che non fossi in grado di affrontare le superiori, poichè ci mettevo troppo tempo per studiare. Poi in terza superiore feci una pazzia, forse dovuta all'amore. Mi ero innamorato di una mia compagna di classe, ne ero follemente innamorato. Vedevo il mondo con colori più vividi, tutto mi pareva più bello. Per di più, mi ero indispettito per il comportamento degli insegnanti. Allora decisi di creare un metodo di studio tutto personale. Volli credere a mia madre ed ai miei amici che mi dicevano che ero una persona intelligente e capace. Iniziai a leggere le pagine assegnateci dei testi scolastici una sola volta ed una sola, senza ripetere nemmeno oralmente, diventai velocissimo, e andavo alle interrogazioni a raffica e senza paura. Feci sette interrogazioni, in una sola materia, in un solo mese. Una volta feci tre interrogazioni diverse con buoni risultati (voto 7), in un solo giorno.
Ma il doc ritornò, ora lo so, lo capisco, ed io ricaddi nei miei dubbi, ma nonostante ciò ancora studio con lo stesso metodo.
Forse, l'amore (mai ricambiato, ma lo stesso bellissimo) aveva agito in me con molta forza, portandomi un pò oltre il disturbo, ma lui cresceva con me, e quindi ritornò. Ma presto andrà via, lo sento.

Adesso lo so, non sono io ad essere incapace, è altro che me lo fa credere.

Commenti

Angelo Mattia Rocco ha detto…
Edu non credere sia stato il diturbo a non farti studiare bene! Sta tranquillo! So anni che nn riesco a concentrarmi sullo studio e anche io leggo una volta per andare...ma ti assicuro che è tutto OK... eduardo siamo tutti cosi!

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